Vi chiederete se, tutt'a un tratto, io non abbia un accidenti d'altro a cui pensare. Sì, può essere. Ma ho appena terminato di leggere "Il cinema secondo Hitchcock" di Francois Truffaut e non posso trattenermi dallo sparare due pallottole al riguardo.
Penso da anni al fatto che vi siano alcuni clichè standard nel repertorio hitchcockiano la cui presa in prestito da parte di molti epigoni ha fatto veramente la loro fortuna. Ciò, tralasciando la psicopatia e il traumatismo infantile che pur rappresentano gli interruttori di base per accendere gran parte dei thriller.
Partiamo per esempio da mamma Bates! Proprio quella che non gradiva le docce a tarda sera nella camera n°1 del proprio Motel (No Vacancy!). Non credo di "spoilerare" chissà che cosa se dico che la mamma era in realtà il figlio con la parrucca. La celeberrima scena di 78 inquadrature e decine di pugnalate sotto gli zampilli d'acqua nella quale finisce la corsa della ladra Marion Crane è ormai nota a tutti. Come è noto il film che la contiene: Psycho.
Nel suo complesso decoupage realizzato in una settimana, atto a nascondere eccessive nudità e a evitare di indulgere sul macabro delle ferite - tutto il film venne girato in bianco e nero proprio per evitare l'eccessiva presenza di rosso in questo frangente - la scena diverrà a tal punto simbolica nell'immaginario collettivo da essere riproposta con innumerevoli varianti per mano di altri cineasti già a partire dai primi anni '70.
Hichcock medesimo si doppierà ne Gli Uccelli costruendo una meccanica a taglia e cuci molto simile, ove la lama verrà sostituita dal becco dei volatili divenuti assassini. Topici i momenti in cui Melania Daniels (Tippi Hedren) si ripara nella cabina telefonica per poi ritrovarsi nell'aggressione finale - altrettanto frammentaria - una volta entrata a controllare la soffitta dei Brenner.
Lo stesso procedimento tornerà utile a Bob Clark in Black Christmas - Un Natale rosso sangue, progenitore dei vari Halloween e Venerdì 13 - gli "slasher movies" a calendario - in una scena che, non per nulla, viene destinata al centro del film quando Barbara Coard (Margot Kidder) finisce vittima dell'intruso, durante un coro natalizio che copre ogni rumore. Corpo del delitto stavolta, un unicorno di cristallo.
Nel decoupage, in questo caso, si intromette anche un elemento di maggiore malizia: il coro dei bimbi alla porta, che appare ad intermittenza, allegorico della purezza, della natività, della speranza e che si frantuma contro la fatalità funesta provocata da un altro psicopatico alla Norman Bates, impermeabile al clima festivo e dal viso celato nella semioscurità di una stanza da letto, al piano di sopra.
Ma anche l'occhio vuole la sua parte. Ed ecco allora che il voyerismo di Norman Bates - l'albergatore più famoso della storia - vi si ritrova anch'esso a colori.
E se l'ospite dopo tre giorni puzza, ai registi "di grido" pare che siano molto graditi i cadaveri stagionati, non importa se in cantina come il buon vino, dietro un muro come un ritrovato archeologico o in soffitta a collezionare polvere con lo swiffer in mano.
Partendo dai piani bassi abbiamo sempre mamma Bates di Psycho che è meglio non far voltare. Non si gira mai senza un filo di trucco ...
Salendo incontriamo lo scheletro di Villa Scott, nel Profondo Rosso
del nostro Dario Argento
Per finire all'ultimo piano dove, mentre tutti la cercano sotto la neve nel parco vicino al collegio, Claire Harrison in Black Christmas - Un Natale rosso sangue
viene dondolata dallo schizofrenico Billy e - intanto - controlla il traffico alla finestra
Salendo incontriamo lo scheletro di Villa Scott, nel Profondo Rosso
del nostro Dario Argento
Per finire all'ultimo piano dove, mentre tutti la cercano sotto la neve nel parco vicino al collegio, Claire Harrison in Black Christmas - Un Natale rosso sangue
viene dondolata dallo schizofrenico Billy e - intanto - controlla il traffico alla finestra
Trattasi di casualità, di spirito di emulazione o di citazione colta? Certo, il caro Alfred è mentore insuperabile al quale simili omaggi da parte di registi della generazione successiva sono più che giustificabili. E tale è la ragione per cui, in una ratio a scatole cinesi, Gli Uccelli spianeranno il volo a tutto il cinema eco catastrofico post moderno, quello de Lo Squalo di Steven Spielberg al quale si rifaranno le cimici di Jeanott Szwarc in Bug - Insetto di fuoco, i cani di Dogs di Burt Brinckheroff, I carnivori venuti dalla Savana in Squirm di Jeff Lieberman e i Piranha di Joe Dante.
Certo che Norman Bates aveva di che ridere nella sua cella! Mentre ci salutava, nell'attesa di tornare libero qualche anno dopo per Psycho II, immaginava sicuramente il peso dell'eredità che stava per consegnare ai posteri. Mah ... era lui o era la madre a mostrarci le ganasce?
Certo che Norman Bates aveva di che ridere nella sua cella! Mentre ci salutava, nell'attesa di tornare libero qualche anno dopo per Psycho II, immaginava sicuramente il peso dell'eredità che stava per consegnare ai posteri. Mah ... era lui o era la madre a mostrarci le ganasce?
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dai sparane una più grossa