Dumont:
Sono gli uomini che mangiano i pesci Grogan, non il contrario!
Sono gli uomini che mangiano i pesci Grogan, non il contrario!
Estate, bagni di sole e gite al mare. Quale migliore occasione perché la tv sfrutti la gramigna delle nostre paure marine ed ecologiche, sparandoci lo Squalo 1,2,3 fino ad esaurimento scorte? Ecco, Piranha di Joe Dante è un buffet in chiave minore e un po' comica ma sempre pizzicante della creatura di Spielberg, per chi ne fosse stanco.
Incontrai Dante a novembre e non potevo che regalargli un piranha imbalsamato per suscitarne le risate. Del suo carattere così ironico, il film porta indubbiamente traccia.
E' un dramma fluviale e un po' nichilista, una corsa ininterrotta da cima a valle in cui tutto, a mano a mano, si dissolve come in una lenta immersione subacquea. Non c'è zattera o salvagente che possa salvare le ambizioni turistiche e le folli aspettative della scienza; né diga che possa arginare lo sciame di pesci inferociti e salvare vite.
Ma il racconto, per quanto tragico e fomentato dall'inquieta musica del nostro bravissimo Pino Donaggio, è quasi timido e cauto nell'accennare al risvolto apocalittico e alla protesta anti vietnamita, confezionandolo in carta giocattolo : i dialoghi sono brillanti, la comicità mai banale, la fotografia luccicante come i bagliori a pelo d'acqua, le citazioni di un film nel film a matrioska - tipiche di Dante - sempre adeguate e il sangue si stempera nell'acqua in vedo-non vedo, con l'alternanza del chiasso vacanziero ai silenti grovigli di gambe. Complessivamente, non si conoscono battute di stanchezza. Acquarena resort (Texas) é una minuscola Disneyland affollata di bagnanti: confluvio e capolinea di tutte le paure alimentate nelle tappe precedenti. Paul - impaurito per l'inermità della figlioletta - e Maggie - tormentata dai sensi di colpa per aver involontariamente liberato i carnivori dalla vasca - compiono un viaggio in quella direzione, con una specie di progressiva discesa agli inferi i cui gironi son popolati da stolte e involute gerarchie militari, scienzati idealisti e albergatori ancor più mefistofelici; è in pasto ad essi, più che ai pesci, che finiscono le richieste d'aiuto e la vulnerabilità degli ignari, passando attraverso i buchi di una rete di protezione invisibile che non risparmia nemmeno i più piccoli, come nelle favole del lupo che travestito da pecora divora la loro ingenuità.
Una topografia piuttosto sfumata dei luoghi - dal laboratorio semi nascosto alle rive poco conosciute - e la sordità all’allarme lanciato caricano il tutto di una dimensione quasi onirica. Bradford Dillman - già noto per altri approcci poco sereni con l'ecologia in "Swarm" e "Bug - insetto di fuoco" - interpreta un personaggio bidimensionale: inizialmente passivo e dedito all'alcool, subisce un'inspiegabile muta pari a quella ittica, come se l'ancestrale paura dell'uomo per il pericolo che lo circonda accelleri le sue primarie pulsioni, trasfigurandolo.
E' vero: lo "Squalo" di Spielberg dà lo stampo iniziale, ma se di copia dobbiam parlare, personalmente trovo molto più intrigante e à la carte questa riproduzione in chiave alternativa, operazione proprio per questo tutt'altro che facile.
Belinda Balanski, Dick Miller e Kevin McCarthy torneranno a far squadra con Dante nelle produzioni anni '80. Nel cast, anche una giovanissima Melody Thomas Scott (Nikki Newman) come maestra di nuoto ed Eric Braden (Victor Newman) quale controfigura di McCarthy.
E' vero: lo "Squalo" di Spielberg dà lo stampo iniziale, ma se di copia dobbiam parlare, personalmente trovo molto più intrigante e à la carte questa riproduzione in chiave alternativa, operazione proprio per questo tutt'altro che facile.
Belinda Balanski, Dick Miller e Kevin McCarthy torneranno a far squadra con Dante nelle produzioni anni '80. Nel cast, anche una giovanissima Melody Thomas Scott (Nikki Newman) come maestra di nuoto ed Eric Braden (Victor Newman) quale controfigura di McCarthy.
Dategli pure un morso!
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dai sparane una più grossa