Negli ultimi tempi, mi sto seriamente organizzando per andare a vivere in Canada.
La voglia di cambiare radicalmente aria e di fare esperienze nuove, seppure modeste dal punto di vista lavorativo, mi ha pervaso sin da che ho cambiato casa. L'abbandono del posto in cui ho vissuto per 30 anni ha provocato in me la perdita di alcuni fra i più importanti punti fermi nella mia vita. Può sembrare eccessivo, ma un trasloco produce strani effetti collaterali inducendoti a spezzare le abitudini e a ridurre le esitazioni che prima ti legavano ai posti usuali.
Toronto e Vancouver potrebbero essere le mie future residenze, nonché il punto di partenza per quell'esperienza americana che ho sempre desiderato vivere, sin da adolescente, varcando il confine con gli Stati Uniti. La vicinanza a New York City di Toronto e la presenza, colà, di alcuni parenti mi spinge, tuttavia, a preferire questa scelta. Riuscirò a mangiare la foglia (d'acero)? Rido!
Canada, eh!? Scelta interessante, anche alla luce delle considerazioni che abbiamo fatto sugli umidi paesaggi boscosi. Al momento però se dovessi pensare di risollevarmi il morale voterei piuttosto per qualche luogo in grado di avvolgermi in un bozzolo di confortevole tepore: una spiaggia tropical-californiana, o giù di lì.
RispondiEliminaAnch'io nel passato ho subito il trauma del dover abbandonare il luogo dove ero nata e vissuta per più di vent'anni per trasferirmi qui, tra calanchi e odiose collinette. Il mio subconscio non l'ha ancora accettato... infatti sono ancora convinta che la soluzione sia assolutamente TEMPORANEA!
Comunque, se ti trasferisci, magari tra i boschi e le nevi del Grande Nord ti capiterà di vedere gli alci che leccano il sale dai sassi lungo le strade...
Qui dalla finestra a volte vediamo i caprioli che brucano l'erbetta, ma l'immagine per quanto carina mi pare un po' meno "esotica"...
Proprio così Lady! Il Canada mi ha sempre affascinato, Toronto in particolare. Credo che lo stile di vita sia meno vorticoso di quello prettamente americano. Poi, la vicinanza confinaria con gli Stati Uniti, secondo me, rappresenta un valore aggiunto. Toronto è la città alla quale appartiene molta della cinematografia a me cara (il film Black Christmas, in particolare) ed è il posto in cui risiedono molti miei parenti emigrati illo tempore dalla Calabria. Attualmente, c'è poco che mi trattenga in Italia, purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) considerando anche che molti dei miei amici se ne sono andati da qui prima di me. Sigh! :(
RispondiEliminaMichele, ci sei ancora o sei già partito per il Canada?
RispondiEliminaSe fai un salto sul Booknotes troverai il commento di LadyJack sul tuo "Vinile".
;-)
P.S. Ho sbagliato il nome del blog: Booksnotes, ovviamente...
RispondiEliminaBrillante idea, Dejavu. Io prenderei il primo aereo, se potessi. (Puntatina in Quebec, ti prego, anche soltanto per raccontarmi com'è perchè mi intriga tanto)
RispondiEliminaPerò mi coglie l'obbligo di informarti sulla tendenza nevrotica degli Americani del Nord.
Troppo caffè. Sai quali, no? quei beveroni pazzeschi.
Devi sapere, o forse già lo sai,che oltre Atlantico, la vita giornaliera di una persona d'affari (come tu diventerai)consiste in una lunga serie di grandi tazze di caffè, punteggiate dai colpi che vengono puntualmente inferti dalle bolle finanziarie tossiche. Bevono un quarto di caffè e arriva loro il colpaccio della Enron. Per rimettersi in tono bevono un altro quarto di caffè e poi arriva loro, giusta giusta, un'altra brutta sorpresa, il fallimento della Lehman Bros.
Vacillano e chiedono debolmente un altro po' di caffè, e, sai che ti voglio dire: in pratica un circolo vizioso al quale nessun sistema nervoso potrebbe resistere. I nervi sono rovinati. Me li immagino i neo New Deal del Nord America.
Ma tu hai scelto il Canadà, vacci di corsa e troverai un terreno molto più favorevole.
Cara Alex! Sento sempre più l'aereo rullare sulla pista. La mia scelta è caduta su Toronto, in quanto potevo contare su di un impiego quasi certo e perché è la città dove si trovano molti miei parenti - a tacer poi della sua vicinanza logistica con la mia adorata New York City! Da quando ero bambino, sono entrato in fissa con il capoluogo dell'Ontario.
RispondiEliminaOra, sto valutando la possibilità di trovare un impiego ancor più sicuro prima di partire e lo sto facendo on-line.
L'alternativa sarebbe andarci da turista per cercare direttamente sul posto, poiché dicono che sia operazione più facile, anche perché con l'Inglese non ho problemi. Ho provato a contattare anche il Consolato italiano in Canada ove però è difficile entrare, se non si segue la carriera vera e propria. Inoltre, la laurea italiana là vale come carta igienica!
Ma non mi arrenderò! E' una porta aperta da tempo che intendo lasciare aperta ...
P.S. Guarda che stai parlando con un caffeinomane, dai tempi del liceo. Non credo che la mia situazione potrebbe aggravarsi! Potrei sempre provare a non comperare i giornali (ahahah!) ;)