Ai tempi dell'Università, quando studiavo e davo un'occhiata alle boiate televisive del pomeriggio, mi convinsi di punto in bianco che questo attore fosse l'emblema di una perfezione unica. Volto straordinario, aria da bravo ragazzo, fattezze atletiche e il fascino di quello stare in sordina senza esibizionismi che rendeva tutto ancor più sfuggente e pertanto meno ordinario.
Di lui peraltro parlai già QUI.
Il problema è che qualunque cosa facesse - un film, un telefilm, una soap - immancabilmente il suo destino era uno solo: la morte! Toccatevi pure le palle miei cari lettori maschi, le donne favoriscano quelle del vicino.
Tutto cominciò con "Il principe delle stelle" ("The Powers of Matthew Star"), telefilm nel quale Barton riuscì a guadagnarsi la parte del protagonista al posto di Tom Cruise e durante la lavorazione del quale, per via di una scena andata storta, l'attore prende fuoco sul set e si ustiona piuttosto gravemente. La serie verrà cancellata per un anno in attesa della sua guarigione.
E' poi la volta di "Hell Night" (1982), un thriller girato con Linda Blair - la bambinaccia de "L'Esorcista" (1973) - nel quale tiene duro per circa 100 minuti, dopodichè viene defenestrato da uno zombie che è una via di mezzo tra il cugino di Jason Voohrees e zio Fester.
Peter Barton è senza pace! Le notizie tra i mostri viaggiano veloci. Una telefonata a Jason e questi in "Venerdì 13 - Capitolo finale" (1984) giunge di persona a sistemarlo nel bagno, dopo una trombata nella doccia.
Nel tentativo di trovare un posto fisso e sopravvivere stavolta più di un'ora e mezza, Peter Barton gioca la sua carta all'agenzia di collocamento più longeva: soaplandia! Nel 1987, approda così a "Febbre D'Amore", la soap opera sorella maggiore della nostra "Beautiful".
Tutto scorre liscio a Genoa City. Gli fanno vestire il camice bianco, svuotar padelle, cambiare pappagalli e cateteri. Peter Barton è diventato Scott Grainger. Rischia l'incesto con la sorellastra, si becca una pallottola da un violentatore, si ritrova un cesto di lumache in testa grazie alla frenetica attività sessuale della moglie Lauren Fenmore ma il suo personaggio resta saldo e fregno, puntata dopo puntata.
Gli sceneggiatori provano a testarlo e gli mettono persino sulla strada una delle peggiori pesti delle soap americane: l'infermiera Sheila Carter! E' proprio nel suo ospedale che nasce e si sviluppa il personaggio di Sheila, con i suoi primi segni di squilibrio! Ma lui si salva ancora!
Anzi, diventa proprio l'oggetto del desiderio ossessivo dell'infermiera che senza tanti complimenti lo impaglia, parcheggiando la sua carrozzeria su di lui, benchè fosse zona a traffico limitato.
Ma Barton non ha fatto i conti con una disgrazia frequente nei rapporti di lunga durata: la crisi del 7° anno! Sicchè, non riuscendo a farlo crepare per mano di qualcuno il suo personaggio si ammala e addio. Invece di godersi il panorama isolano di Catalina, si riempie di pastiglie e se ne vola letteralmente in cielo, trasportato via dall'elisoccorso...
Scampato ad una piccola pallottola nella serie di cui diviene protagonista - "La legge di Burke" (1994) - finisce a "Sunset Beach" (1997) ennesima produzione di Aaron Spelling dove interpreta un poliziotto corrotto. Inutile dire che anche da qui uscirà steso in orizzontale finendo persino agli inferi ...
Nel 1999 rischia un'altra volta la vita come ospite di "Baywatch", nella puntata intitolata "Grand Prix". Entra in mare, fa due bracciate per catturare l'attenzione della bagnina e a momenti le onde ci restituiscono solo il suo costume. A salvarlo, nemmeno a dirlo, è David Hasselhoff aiutato dalla co-protagonista Mitzi Kapture (la bagnina in oggetto).
Fu proprio riguardo a lui che mi capitarono due fatti davvero curiosi.
Il primo fu che proprio nei giorni estivi in cui il suo personaggio stava per uscire di scena in un complicato triangolo all'Isola di Catalina, mia madre mi raggiunse al ristorante per raccontarmi la puntata del giorno e per poi esclamare d'un tratto: "hai addosso la stessa camicia del tipo di oggi a "Beautiful!". Guardando quegli episodi scoprìi che era vero, che la mia camicia a righe e senza collo era identica alla sua.
L'altro fatto fu che una notte mi svegliai all'improvviso senza una ragione e in Tv stavano dando proprio uno dei suoi rarissimi film: "The First Time". Una pellicola che non era mai stata sdoganata in Italia. Non ho mai capito il nesso di queste strane coincidenze che, tuttavia, mi rimasero impresse.
Quello che invece mi ha sempre fatto sorridere nelle soap è che simili uomini, assolutamente perfetti, facciano i medici di corsia, sposino donne che non amano, si facciano cornificare e prendere per il sedere dalle medesime, si struggano in rapporti impossibili per poi tornare il giorno dopo a vuotar padelle e fare clisteri. Ma chi ci crede?
"La Legge di Burke" la guardavo anch'io (più che altro per verificare QUANTO un poliziesco riuscisse ad essere insulso...) e in effetti Peter Barton non lo trovavo mica brutto.
RispondiEliminaAd essere sinceri, però, ha quel tipo di bellezza un po' eccessiva e plastificata che non mi dice granchè. Lo stesso effetto me lo faceva Morgan Fairchild quando guardavo "Flamingo Road" e me lo farebbe Hunter Tylo se guardassi "Beautiful": in questi casi si può magari dare un po' di colpa anche ai chirurghi estetici delle signore, le quali comunque possiedono un tipo di bellezza innegabile ma a mio gusto inutile.
E' una bellezza che non scalda il cuore, nè altre zone più a sud.
Ignoravo invece che Peter Barton fosse stato così variamente massacrato nel corso della sua carriera... vogliamo congratularci con gli sceneggiatori?
Ahahah lady mi hai fatto morire con "le parti più a sud" che restano senza sensibilità!
RispondiEliminaSeguivo "La legge di Burke" con mio padre e - a parte l'attore Gene Barry (nella finzione il padre di Peter) - la trovavo piuttosto insulsa anch'io, non fosse per le innumerevoli guest stars - tipo la stessa Fairchild appunto - che comparivano ad ogni puntata.
Era il remake della omonima serie degli anni '60 nella quale Gene Barry era assoluto protagonista, come Capitano delle indagini. Peter Barton avrebbe dovuto raccoglierne l'eredità, anche in fatto di seduzione con le varie donne.
Credo che fosse una serie volutamente frivola, coma a volte può esserlo un certo tipo di America, la California e in particolar modo "Beverly Hills". Hai notato quanto insulsa possa diventare la stessa "Beautiful", no? Ecco, l'ambientino era più o meno quello.
Non so se Peter Barton ed il bisturi si siano mai incrociati, forse qualche shampoo scurente di sicuro ha fatto la sua conoscenza.
Quello che più mi piaceva di lui era che fosse bello - secondo me assai bello- ma fosse relegato ad una dimensione domestica (soap, telefilm). La sua dirompenza estetica e fisica era quasi in netta contraddizione con la modestia delle sue parti e della sua presenza televisiva. E pochissime erano le notizie che filtravano sul suo conto quando la manna di Internet era ancora così lontana. Ciò alimentava in un certo qual modo la curiosità.
All'epoca - parliamo degli '80-'90 - nelle soap vigeva lo strapotere femminile con donne litigiose, pazze o pienamente affermate e comandine. Insomma, creature con le palle. E gli uomini di solito finivano in secondo piano, trattati un po' da marionette. Per esempio, Eric Forrester è il tipico risultato maschile di questa tendenza (occhi al cielo!).
Solitamente, quando fanno fuori così spesso un attore è perchè non sa recitare molto bene e non merita ruoli di rilievo. Nel suo caso, penso che sia mancato un certo grado di ambizione perchè non se la cavava peggio di tanti altri.
C'è anche da dire che molti dei suoi colleghi hanno fatto la sua gavetta "horror" prima di approdare ad un che di più sostanziale e in un film horror - se non sei quello che regge il coltello, l'ascia o quel diavolo che è - raramente sopravvivi. Però fa curriculum ...
Girava anche voce che avesse combinato qualche marachella a Hollywood (tipo essere coinvolto nel porno) e non riuscisse a ottenere ingaggi come prima.
Credo che dopo aver fatto per un periodo il personal trainer si sia poi dato agli immobili - sempre in California - e che abbia messo su famiglia.
Articolo spettacolare ed azzeccatissimo. Anche io ne rimasi estasiato guardandolo in Febbre d'Amore (soap che adoro).La sua bellezza era accecante: che viso, che occhi e che corpo! La voce di Francesco Bulkaen gli donava un sacco. Quando Sheila lo assistette a Catalina, Scott prima di spirare le dichiaró il suo amore imperituro.... credendo fosse Lauren. L'ennesima illusione infranta.
RispondiEliminaBarton era bono, ma credo non avesse il sacro fuoco artistico e il desiderio di affermarsi davvero.