In nome del dio denaro, siamo riusciti a fare anche questo: disintegrare un capolavoro di finezza e classe.
I titoli di testa di "Breakfast at Tiffany's" sono una passerella di quel genere di scene che entreranno per sempre nel patrimonio visivo dell'umanità. Albeggia su New York, un taxi arriva sulla 5a strada e ne scende Holly, una donna che riesce persino a deglutire con eleganza mentre cammina davanti alle vetrine della famosia gioielleria. Il carico da novanta ce lo mette anche la splendida "Moon River", colonna sonora melanconica che sfila dolcemente in sottofondo.
Ma niente viene più risparmiato. Sicchè può capitarvi che se qualche anno fa Steve McQueen vi poteva dare la precedenza, prima di sgommare via sulla sua Ford Puma ...
... ora la Hepburn, dopo aver cestinato la sua merendina, accetti un passaggio sulla misteriosa Lancia Musa che la sta pedinando, dopo che un carrozziere piovuto dall'alto ha ridotto in pezzi la vecchia limo nera ... La colazione da Tiffany finisce nel bidone, l'auto vecchia anche e pure quelli che ci stavano dentro di cui - benedetti siano i vetri oscurati - ignoreremo per sempre le fattezze. Per quanto tu lo possa cestinare, riciclare, differenziare ciò che non è spazzatura torna sempre fuori grazie all'immortalità della sua classe.
Ecco allora che il film, in una versione pedestre e senza che il meccanico ci metta la chiave inglese, resta un capolavoro di inestimabile bellezza. Proprio come un gioiello. Ma anche Holly (Audrey Hepburn) lo è. Un diamante grezzo, dalle infinite sfaccettature che, nonostante le apparenze, non può ancora esporsi in vetrina. La commovenza di certi momenti che la toccano e le sue fragilità che si rivelano pian piano smontano quella figura algida, brillante, sofisticata e sola che nei titoli di testa fa colazione davanti alle vetrine dei preziosi.
Holly non è così. Non ha il cartellino di garanzia dei gioielli di Tiffany. E non è in vendita, per nessuno. E' tanto inarrivabile quanto i prezzi dei brillanti che "fanno cafona prima dei quaranta". Dice anche: " Tiffany è il miglior posto del mondo, in cui non può accadere nulla di brutto".
Forse non ha mai sentito parlare di rapine a mano armata con ostaggio. Quello che di certo sappiamo su lei e il suo personaggio è che in ostaggio tiene noi tutti, con una interpretazione a 24 carati.
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dai sparane una più grossa