Fu uno degli scherzi più beceri e squallidi che si possano fare. Entrò nella storia televisiva. Fu un giallo fitto. "Il mistero di Ustica?". Tzu tzu "Il sesso di Amanda Lear?" Peggio, quello si è capito ormai. "Il mestiere di Alba Parietti?" Bè, non esageriamo con le tinte fosche dai! "Ma allora cosa?" La telefonata alla Sandrocchia nazionale che fece la fortuna di Blob e di Target.
Ma che accadde poi dal punto di vista investigativo?
Era l'8 gennaio del 1990 e la Milo conduceva su Rai 2 una trasmissione intitolata "L'amore è una cosa meravigliosa".
Ore 15,40. C'è la diretta dagli studi di Via Teulada 66 e si parla di sentimenti in compagnia degli ospiti Alessandro Gassman, Tina Lagostena Bassi e Francesca D’ Aloja. Come di consueto, spazio anche agli interventi del pubblico da casa con il “telefono rosa”. Giunge la chiamata di una donna che riferisce alla Milo di un grave incidente occorso al figlio, ricoverato all'ospedale San Giovanni. La Milo lascia l'inquadratura in lacrime.
A tutt'oggi c'è chi fomenta il sospetto che si sia trattato di una bufala: in tal caso la Milo doveva essere un'attrice formidabile quando recitava, pur senza Fellini a dirigerla. Ma c'è stato anche un immancabile risvolto giudiziario.
La conduttrice, uscita dallo studio e costretta a interrompere il programma sarebbe stata assistita subito dai medici presenti e accompagnata a casa. Il figlio Ciro era effettivamente introvabile, ma solo perchè se ne stava tranquillamente a spasso.
Partì una denuncia e la polizia risalì al telefono usato per lo scherzo di pessimo gusto che risultò collocato nelle stanze di un magazzino sito al centro di Roma e appartenente alla azienda Alemagna. Unici indizi: il numero e il nome - Maria Ramondino - che erano stati forniti alle centraliniste del programma dalla donna misteriosa al momento di intervenire telefonicamente in trasmissione. Posti sotto interrogatorio, gli impiegati della Alemagna si rifiutarono però di rispondere e pregarono gli inquirenti di rivolgersi ai legali della ditta per risolvere l'incidente.
Le indagini proseguirono ma di questa signora Ramondino - nome probabilmente falso - non risultò traccia. Più tardi si scoprì che presso la ditta dolciaria Alemagna, solo 20 dipendenti tutte donne avrebbero potuto accedere facilmente all'apparecchio del magazzino. Tutte negano di averlo fatto. E forse ancora oggi tra quelle 20 impiegate si nasconde la vera responsabile - o le responsabili se fu uno scherzo di gruppo - di cui si ignora ancora il nome ...
Quello che vorrei dire a Ciro è: "avvisala tua mamma quando ti allontani che fai prendere un coccolone a tutta l'Italia, porca miseria ladra!"
Una messinscena pazzesca, ma credibile. Io ci cascai come un cocco marcio sull'isola dei Famosi.
RispondiEliminaE che dire di quell'altra improbabile vicenda che vide sposata la Milo a Cuba con un prestante colonnello dei sommozzatori di Fidel Castro di diciassette anni più giovane di lei?
Avendo sposato una straniera il colonnello non potrà lasciare Cuba e non raggiunse mai la Sandrocchia a Roma essendo fedele a Fidel e al suo regime politico. Allora sarà Sandra Milo a trasferirsi a Cuba? No, lei ha tre figli da sistemare in Italia e poi ha il suo lavoro. Certo, lasciar solo lo sposino è un rischio, non potrà rimaner casto quel così baldo uomo. Milo disse "Non sono gelosa. So che mi ama, mi basta. I 22 giorni sono stati talmente belli che ringrazio Dio"
Amen.
Uno scambio d'anelli lampo nel paradiso caraibico. Altra buffonesca farsa?
Ricordo molto bene quel servizio sul matrimonio, Alexis! Mi trovavo in vacanza a Tropea e lo lessi proprio mentre stavo sulla spiaggia, non avendo di meglio da fare.
RispondiEliminaSai che penso della telefonata allarmistica? Credo che fosse davvero uno scherzo di cattivo gusto, una specie di ripicca fatta da qualcuno che aveva la Milo in seria antipatia. Recentemente, ho letto di fatti poco edificanti riguardo a Sandra, questioni di inganni ai danni degli anziani rivelate da articoli comparsi sui giornali, in concomitanza con la sua partecipazione al reality dell'isola. Ne esce un ritratto poco chiaro, una personalità fatta di luci e ombre ed è probabile che nell'ombra covasse un certo risentimento. Ma forse sono solo supposizioni. La telefonata fu un gesto comunque inqualificabile e squallido :(
Anch'io penso che non si trattò di una farsa. Sandra Milo non mi è mai stata simpatica, ma mi rifiuto di credere che possa avere concepito una cosa tanto squallida e crudele: avrebbero potuto essere in ascolto altri suoi parenti stretti ignari di tutto. Né vedo quale utilità avrebbe potuto trarne. Per giunta, anche le centraliniste avrebbero dovuto essere d'accordo con lei, perché non era affatto detto né che la fantomatica Maria Ramondino sarebbe riuscita a trovare la linea di un programma di ambito nazionale, né tantomeno che poi la sua telefonata sarebbe stata selezionata per andare in onda. Insomma, per me l'ipotesi della messinscena è troppo complicata e contorta per essere credibile.
RispondiEliminaL'ipotesi di una messinscena potrebbe farla solo chi apre bocca per darle fiato. E chi con un cervello l'ha fatto era smaccatamente in malafede. Vero che la Milo ha riempito le cronache scandalistiche fra love stories, tradimenti, sfasciacoppie (peraltro quella tra Fellini e la Masina non si è mai sfasciata...) ed eutanasia, ma questo non autorizza che la si possa accusare di usare suo figlio, e di mettere in allarme gli altri familiari, per audience. Tra l'altro rispolverando una vena tragica che nella sua carriera di attrice, pur in in film insuperabili ("8 e 1/2" su tutti), non ha mai avuto.
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