Il regista John Guillermin alla macchina
All'epoca, seguivo con particolare interesse la filmografia dell'attrice Olivia Hussey e il ritrovarmela all'improvviso nelle vesti di Rosalie Otterbourne a bordo del Karnak, il famoso battello degli intrighi, mi lasciò di stucco. Da lì alla lettura di "Poirot sul Nilo" fu un lampo! Quella fu anche la volta in cui compresi con quanta indipendenza i film trasponessero i romanzi.
Mia mamma mi regalò un'edizione Mondadori uscita in concomitanza al film e ricca di fotografie che ancora oggi conservo con cura. Mi chiedo anzi dove siano finite le copertine editoriali così suggestive di un tempo.
Mia mamma mi regalò un'edizione Mondadori uscita in concomitanza al film e ricca di fotografie che ancora oggi conservo con cura. Mi chiedo anzi dove siano finite le copertine editoriali così suggestive di un tempo.
Poirot sul Nilo fu scritto nel 1936 e appartiene alla cosidetta trilogia esotica della Christie, insieme a titoli quali Non c'è più scampo (1936) e La domatrice (1938) che vedono un Hercule Poirot in gran spolvero indagare prima in Egitto, poi in Europa Orientale. Dopo che il marito Archibald le ha preferito la segretaria, la Christie si è ormai risposata con Max Mallowan, famoso archeologo con il quale ha cominciato a girare il mondo e grazie alla cui influenza i gialli con il tè delle quattro cambiano ritmo e geografia, vestendosi talora di una patina di antico e di un diversivo esotico.
Alla giovane Lynette Ridgeway, figlia del temerario uomo d'affari Melvin Ridgeway e sua ereditiera, non manca proprio nulla: è ricchissima, bellissima e contesa dagli uomini più in vista d'Inghilterra.
Una delle sue più grandi amiche è Jacqueline De Bellefort: spiantata, modesta e con un unico amore nella sua vita che spera di sposare il prima possibile. Simon Doyle.Per tale motivo Jackie chiede a Lynette se può aiutare il fidanzato a trovare un impiego come amministratore o contabile presso la sua tenuta inglese. Lynette sulle prime è restia e non si fida, ma quando le viene presentato il ragazzo non ha più dubbi! Non solo lo assumerà ma lo sposerà anche, scippandolo senza tanto scrupolo all'amica!
Da questo momento, per Jacqueline scatta il piano della vendetta che prevede un unico e fondamentale obiettivo: perseguitarli durante il loro viaggio di nozze! Li pedina in capo al mondo, comparendo al Danieli di Venezia, all'imbarco di Brindisi e infine ... in Egitto! Quando Lynette la vede spuntare tra le piramidi, comincia a capire che non si tratta solo di coincidenze e nonostante le raccomandazioni di Simon sul fatto di tenere i nervi a freno, la neosposa è sempre più impaurita. La situazione degenera al tempio di Amon, dove Simon e Lynette rischiano di restare schiacciati sotto un masso precipitato dall'alto.
Il punto di non ritorno della vicenda è tuttavia rappresentato da ciò che accade sul Karnak, il battello sul quale tutti i protagonisti si sono imbarcati per una crociera lungo il Nilo. Lynette sembra essere circondata solo da passeggeri che le sono ostili. Nella versione cinematografica, non passa minuto senza che scoppi un attrito: c'è chi vuole i suoi gioielli, chi il suo patrimonio, chi la dote per emanciparsi, chi il ritiro di una querela per diffamazione. E c'è anche chi vuole indietro il suo uomo: l'onnipresente Jacqueline De Bellefort, imbarcatasi con ostinazione pure lei.
Ma c'è anche Hercule Poirot, e questa è come sempre una garanzia, se non per prevenire quanto meno per curare. Finchè una notte, complice qualche bicchierino di troppo e un litigio con tanto di testimoni, Jackie gambizza Simon con la pistola che portava cone sè, nella borsetta.
Il fatto mette sottosopra tutti i passeggeri, ma crea il contesto ideale perchè l'odiata Lynette Ridgeway Doyle diventi il vero target dell'assassino, nella sua cabina ...
Nel romanzo, l'ansia e la fragilità di Lynette sono descritte in maniera mirabile. Quando si rivolge a Poirot per chiedergli protezione così come una figlia farebbe con un padre, il clima di tensione e pericolo si percepisce nitido come un fendente. Nel film del 1978 ,con il grande Peter Ustinov nei panni di Hercule Poirot, Lynette - interpretata da Lois Chiles - è una figura molto più determinata che si ribella alle strategie di Jackie, cercando di seminarla e che litiga facilmente con i compagni di crociera pronti ad attaccarla.
Degne di nota nel film sono anche fotografia e gli abiti d'epoca, per i quali il costumista Anthony Powell vinse un Oscar. Parte della scenografia stellata e del battello fu ricostruita ai Pinewood Studios di Londra, gli stessi che quattro anni prima avevano ospitato le carrozze di Murder on the Orient Express. L'interpretazione di Angela Lansbury (Salomé Otterbourne) le valse un riconoscimento come miglior attrice non protagonista. Il regista John Guillermin aveva già un nome per via di un altro colossal: Inferno di Cristallo. Per Bette Davis (Marie Van Schuyler) fu una delle ultime interpretazioni. Come scriverà Mia Farrow (Jacqueline De Bellefort) nella sua autobiografia di molti anni dopo, l'attrice stava passando un momento di molta amarezza a causa dei turbolenti rapporti con la figlia.
La Davis litigò anche con Olivia Hussey (Rosalie Otterbourne) per il chiasso provocato dai canti indiani che, all'alba, provenivano dalla cabina della collega. E fu costretta a dividere il suo camerino con la Lansbury e la Smith, per scarsità di spazio. A ciò si aggiunga il caldo che costringeva ad interrompere le riprese nelle ore di punta.
Nel 2004, un altro grandissimo attore - David Suchet - che tanti vedono come più adatto a vestire il ruolo di Poirot, si presterà a girare una versione televisiva di tutto rispetto, con l'allora esordiente Emily Blunt (Il diavolo veste Prada, Le verità negate) nei panni di Lynette Doyle.
Il film è discreto ma personalmente preferisco il romanzo.
RispondiEliminaPeter Ustinov come Poirot non mi ha mai soddisfatto, però Angela Lansbury come Salomè Otterbourne è assolutamnete impagabile. Dà l'dea di essersi lei stessa divertita un sacco ad interpretare il ruolo.
Il film è discreto ma personalmente preferisco il romanzo.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo Ladyjack!
Se da un lato la trasposizione hollywoodiana rende più affascinante la resa nelle immagini e nei dialoghi creando un intrattenimento secondo me impagabile, dall'altro depaupera tantissimo in termini di intreccio. Basti pensare ad alcuni dettagli: la collana rubata e rinvenuta in un rosario e l'esistenza di due pistole, anzichè una.
Il più recente film con David Suchet - attore sicuramente più rispondente al Poirot voluto dalla Christie - viceversa è molto fedele al romanzo, come tutti gli altri episodi girati per la tv.