"Allora Cicily, un po’ depressa?"
"Io depressa? E perché dovrei essere depressa?
Ho appena cenato con uomo morto solo 20 anni fa, sono in una casa dove non esiste neanche il telefono, fuori c’è un temporale da far rabbrividire, la Sig.ra Pleasant dice che qui ci sono i fantasmi e che alcuni di noi sono in pericolo... In più è saltato fuori che c’è un ramo di pazzia in famiglia, perciò è probabile che nella camera accanto c’è un matto pronto a farti fuori! Non so perché essere depressi!"
(Cicily Young dopo la lettura del testamento, da "Il gatto e il Canarino" 1979)
Giulietta Jess Rosalie Maria Madre Teresa Cicily Young ... in una parola lei,
Olivia Osuna in arte Hussey.
Padre cantante d'opera argentino (Osuna) - madre inglese (Hussey).
Il nostro "incontro-scontro" avvenne in maniera molto turbolenta, ai primi degli anni '80. Io patito di thriller allora più che mai, lei in piena carriera. Ne seguivo 2 in onda allo stesso tempo, capendoci quasi niente, e per via della mia età e per il continuo zapping da un canale all'altro. Lei era Jessica Bradford, quella sera: una giovane studentessa alloggiata in un suggestivo collegio, alle prese con un telefono che vomitava insulti, in una pellicola dai colori pastosi che ogni tanto friggeva per via dell'anzianità. All'improvviso, buttai il telecomando continuando a non capire una cippa lippa, e del perché l'apparecchio trillasse di continuo e del motivo di tanto affannarsi da parte del tenente Fuller nel tentativo d'intercettare quelle telefonate paranoidi. Sapevo solo di essere terrorizzato ma, come sempre accade, la curiosità non permette di distoglierci da ciò che ci impaurisce. Così, dall'alto dei miei 9 feci l'eroe e mi misi comodo. Jessica Bradford veniva improvvisamente avvisata di lasciare la casa, ma lei niente! da quell'orecchio non ci sente e se ne va incontro al pericolo, facendomi semplicemente cacare indosso, mentre la maledico per avermi preso per mano e condotto in pasto al killer. Reggo anche a questo sforzo con successo. Il film si chiama Black Christmas - dice il sottopancia tv - e mi piace, così come mi intriga la protagonista che trovo perfetta per il ruolo. Dalle architetture degli ambienti e dalle abitazioni a forma di cottage, ne deduco che il film sia stato girato a Londra (o nel New England) e invece non mi passa manco per l'anticamera che la città sia Toronto, dove tengo pure parenti!
Olivia Osuna in arte Hussey.
Padre cantante d'opera argentino (Osuna) - madre inglese (Hussey).
Il nostro "incontro-scontro" avvenne in maniera molto turbolenta, ai primi degli anni '80. Io patito di thriller allora più che mai, lei in piena carriera. Ne seguivo 2 in onda allo stesso tempo, capendoci quasi niente, e per via della mia età e per il continuo zapping da un canale all'altro. Lei era Jessica Bradford, quella sera: una giovane studentessa alloggiata in un suggestivo collegio, alle prese con un telefono che vomitava insulti, in una pellicola dai colori pastosi che ogni tanto friggeva per via dell'anzianità. All'improvviso, buttai il telecomando continuando a non capire una cippa lippa, e del perché l'apparecchio trillasse di continuo e del motivo di tanto affannarsi da parte del tenente Fuller nel tentativo d'intercettare quelle telefonate paranoidi. Sapevo solo di essere terrorizzato ma, come sempre accade, la curiosità non permette di distoglierci da ciò che ci impaurisce. Così, dall'alto dei miei 9 feci l'eroe e mi misi comodo. Jessica Bradford veniva improvvisamente avvisata di lasciare la casa, ma lei niente! da quell'orecchio non ci sente e se ne va incontro al pericolo, facendomi semplicemente cacare indosso, mentre la maledico per avermi preso per mano e condotto in pasto al killer. Reggo anche a questo sforzo con successo. Il film si chiama Black Christmas - dice il sottopancia tv - e mi piace, così come mi intriga la protagonista che trovo perfetta per il ruolo. Dalle architetture degli ambienti e dalle abitazioni a forma di cottage, ne deduco che il film sia stato girato a Londra (o nel New England) e invece non mi passa manco per l'anticamera che la città sia Toronto, dove tengo pure parenti!
Hussey e film entrano a far parte della mia vita, tanto più che comincio a guardare al telefono con occhi sempre più torvi e scasso le palle a mio padre perché me ne trovi un vhs da qualche parte, fossanche in cima al mondo [questione che si risolverà solo molto più tardi, grazie ad e-bay!].
Essendo all'epoca ancora giovane e non totalmente rincoglionito, mi sembrò poi che il volto della Giulietta di Zeffirelli le assomigliasse in modo impressionante. Con un procedimento inverso, passai così da un b-movie ad un capolavoro che risaliva ancora prima nel tempo (1968) e m'innamorai pure di quello ...
Stavolta, mia sorella è meno fifona e condivide in pieno anche perché sbava letteralmente per (Romeo) Leonard Whiting ( non potevo certo darle torto) ...
Se solo mia sorella vedesse le foto recenti di Whiting, credo che avrebbe una crisi di identità permanente!
Zeffirelli racconta di aver visto la Hussey a Londra (città d'infanzia di Olivia), mentre recitava a teatro sotto la maestranza di Vanessa Redgrave, sua insegnante di recitazione, e ne rimase colpito. I provini per il ruolo di Giulietta furono ovviamente numerosi, ma alla fine, oltre alla Hussey rimase una sola papabile attrice che pochi gg prima che iniziassero le riprese, si presentò con i capelli tagliati facendo incazzare lo stesso Zeffirelli. Fu così che il genio fiorentino prese finalmente la sua decisione, a cuor più leggero ....
La carriera di Olivia non si ferma qui.
Nel '78-'79 la pupilla di Zeffirelli compare come Maria in Gesù di Nazareth - sempre del regista fiorentino - offrendo un'altra magistrale interpretazione e disperandosi ai piedi della croce ...
Nel '78-'79 la pupilla di Zeffirelli compare come Maria in Gesù di Nazareth - sempre del regista fiorentino - offrendo un'altra magistrale interpretazione e disperandosi ai piedi della croce ...
Convocata ad ereditare una porzione del patrimonio di un parente pazzo, una notte va a cena in una villa del Surrey, in Inghilterra e si ritrova nei panni di Cicily Young, tra cugini isterici che vengono alle mani ed il rischio che le entri in casa un altro insano di mente, scappato dal manicomio criminale poco distante e che tutti chiamano Il Gatto per via della poca manicure che suole fare.
Ma come tralasciare la sua presenza registrata a nome Rosalie Otterbourne, sul battello che solca le acque del Nilo, trasportando a più non posso altre stelle e stellette del mondo del cinema? Da quando Angela Lansbury ne è smontata, non riusciamo più a toglierci dai piedi della televisione una certa signora in giallo, Jessica murder Fletcher!
Fu grazie a lei e alla splendida performance di Peter Ustinov (alias Poirot) che cominciai ad amare veramente dal profondo Agatha Christie, il genere giallo e le ambientazioni londinesi in genere.
Olivia ha poi partecipato ad altre produzioni minori, tra un matrimonio e l'altro (3 per l'esattezza) e la prole sempre più numerosa.
Non sono comunque mancate le vele d'ombra, nella sua vita. Innamoratasi di Dean Paul Martin (figlio del famoso Dean Martin) lo sposò giovanissima, ma fu una relazione fatta di mille sofferenze. Olivia era molto attratta dal mondo in cui vivevano i suoceri, ne amava la casa piena di trofei e di scatti di celebrità. Ebbe un figlio - Alexander - nel 1973 ma poi arrivò la separazione, quando scoprì che il marito amava molto di più giocare con le proprie armi illegali. Soffrì di agorafobia e si curò con la sola meditazione. Rischiò di perdere il fratello di Alexander per annegamento, nella piscina del cortile posteriore. Adottò India Joey e si sposò, finalmente, con David Eisley con il quale - ora giura - rimarrà unita in matrimonio per sempre.
Olivia è stata anche Madre Teresa di Calcutta, qualche anno or sono, accanto ai "nostrani" Laura Morante e Sebastiano Somma e, nemmeno allora mi ha deluso, pur con quintali di trucco ed un pre invecchiamento che la rendeva irriconoscibile
spingendomi persino a sentirmi più buono ... :)
Cosa non riesce a fare una sola attrice, quando veste panni diversi?
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dai sparane una più grossa