Dannazione!
Sono finito a Grantchester e sapete una cosa? Non ho nessuna voglia di uscirne!
Questa ennesima serie britannica che mi sto sparando è un vero e proprio gioiello da collezione.
James Norton interpreta il ruolo di Sidney Chambers, sacerdote rurale con il cuore perennemente spezzato per Amanda Kendall, l'amore della sua vita promessa sposa ad un altro. Ad uno cioè che si può effettivamente sposare.
Vive nella cittadina che dà nome al telefilm e, per puro caso, celebra spesso funerali di persone uccise per mano di coloro che sarà proprio lui a consegnare alle autorità.
Il nostro prete infatti è dotato di uno spirito investigativo senza uguali e passa presto dalla cura delle anime a quella dei delitti. E' ovvio che sulle prime la polizia, impersonata dal detective Geordie Keating (l'attore Robson Green), ritenga poco affidabile l'investigazione condotta da un uomo di Chiesa, ma questo non fermerà Sidney dal garantire ai morti per lo meno giustizia terrena.
Credete che la serie sia bigotta o falsamente moralista? Sbagliate. La sua bellezza, oltre che nell'aspetto curato del curato (e scusate il voluto gioco di parole) sta proprio nell'imbarazzo o, viceversa, nella sfacciataggine con la quale i protagonisti agiscono di volta in volta alla presenza di uomo di fede che comunque non disdegna un bicchiere per far fronte ai dolorosi ricordi della guerra, le partite al backgammon ed il fumo. E nemmeno l'amore.
E quasi ad accentuare la pena del contrappasso carnale, ad affiancarlo vi è anche un vicario omosessuale.
Il valore aggiunto poi è dato dalla totale assenza di contemporaneità che rende tutto più genuino, semplice, autentico. Siamo nel 1953 - periodo nel quale è altresì ambientato il libro di James Runcie da cui la serie è stata tratta - perciò niente banali cellulari o computer o reti di connessione ma tanto sapore di antico.
Costumi d'epoca, vecchie tv a tubo catodico, macchine per scrivere usurate, il sapore di un'Inghilterra piena di fascino e la travolgente lucentezza della sua campagna fermata con la solita, impeccabile fotografia di scena. E a fare da sfondo l'incredibile colonna sonora di John Lunn (lo stesso compositore delle musiche di Downton Abbey) mista a tantissimo jazz.
Il ruolo di James Norton ha riscosso successo immediatamente dopo la messa in onda, aiutato anche dall'impatto che il malefico personaggio da lui interpretato in Happy Valley - Tommy Lee Royce - stava avendo sul pubblico proprio in quei giorni dando così dell'attore una doppia percezione in parte buona e in parte no.
Il paesino di Grantchester è tuttavia realtà prima che finzione. I produttori sembrano aver legato con la gente locale un ottimo rapporto grazie al quale le comparse sono fatte di residenti del posto. I granai, vuoti d'estate, ospitano riflettori e macchine da set mentre i mezzi agricoli lascino spazio nei depositi alle roulette della troupe e del cast. La produzione, in onda sul magnifico canale ITV, è finanziata dalla statunitense Masterpiece che investe spesso in programmi made in England con lo scopo di importarli poi su suolo americano.
Dopo le prime due stagioni trasmesse da Giallo, attualmente si sta pensando ad una terza e se è vero che l'investigatore Don Matteo da noi è durato ben 11 stagioni, mi auguro che Sidney Chambers goda di altrettanta longevità in patria!
La serie piace molto anche a me, però non riesco quasi mai a vederla (causa orari non corrispondenti ai miei momenti liberi).
RispondiEliminaSpero tantissimo nelle repliche, in cui peraltro Giallo è specializzato...
E' una serie davvero piacevole e c'è poi quello struggimento sentimentale al quale Amanda e Sidney (i protagonisti) riescono a dare perfettamente voce. Spero davvero che tu possa godertela in santa pace. Le stagioni sono brevi, 6 episodi appena, e ne stanno già realizzando una terza per il 2017.
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