E alla fine lo tzunami si alzò - come gli ascolti - e puntò dritto dritto su Nicola Savino e il 9° viaggio in Honduras in quella che potremmo definire una puntata tristemente MEMORABILE, come non se ne vedevano dalla 2a, indimenticata edizione.
Un delirio tra i naufraghi, scambi di battute al vetriolo tra "eroi" stremati ed "eletti" fancazzisti, un Rossano Rubicondi che tiene banco per due ore con la minaccia, poi attuata, di tornare in Italia e un odio fortissimo verso Valeria Marini (definita dal Divino Otelma "un astuto tricheco"), una Flavia Vento disadattata che come una cambiale scade dopo la solita settimana da reality e vuole tornare dai suoi cani dopo aver spergiurato sugli stessi che sarebbe rimasta fino alla fine, una Guendalina Tavassi sempre più svociata che trova sempre il modo per farsi sentire e si ritrova faccia a faccia con Arianna David che le ha dato della "pescivendola" e un tocco finale con l'ammutinamento del grandissimo Cristiano Malgioglio che, con grandissimi attributi, capeggia la ciurma con la valigia in mano pronto a prenotarsi un hotel a 5 stelle dopo che l'inqualificabile Mariano Apicella lo ha definito "ricchione" e ha dato dell'impostore a Den Harrow, colpevole di aver fatto successo - secondo Apicella - cantando con la voce prestata da Tom Hooker.
L'inviata Vladimir Luxuria tenta di rimediare al danno intervenendo a posteriori sull'offesa omofoba, provincialotta e tipicamente adatta ad una mentalità ristretta patita da Malgioglio, ma come direbbe Simona Ventura alla sua tanto compianta conduzione, ormai "ala tracta est!". Le offese, peraltro censurabili con un taglio nel montaggio del filmato, sarebbero state evitate se gli autori non avessero voluto scatenare una guerra tra i due gruppi di concorrenti.
Cristiano Malgioglio non ci sta a gettare ai paguri 40 anni di carriera e a scendere ai compromessi sulla sua dignità e su quella dei compagni. Specie se le offese partono da basso. Nemmeno Rosanna Fratello dallo studio riesce a farlo ricredere, mentre Savino - bravissimo nel cercare di mantenere la calma quanto meno in Italia ma acerbo e del tutto inadatto a imporsi con autorità sui recalcitranti - viene travolto dalle urla, perdendo il timone di un programma ben lontano comunque dall'inabissarsi e pronto a prendere finalmente il largo grazie principalmente a un cast che ignorare sarebbe impossibile.
Un'isola senza Malgioglio? Senza Den Harrow? Senza Rubicondi?
Che importa. Ci restano le dolcissime poesie di Flavia Vento per allentare la tensione. Almeno fino a nuovo ordine. Perché la Vento, si sa, è una che soffia cambiando molto spesso direzione.
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dai sparane una più grossa