Per tutti quelli che lo hanno fatto la prima volta con la voce della Zanicchi, ma non con la Zanicchi. Per coloro che hanno avuto il primo amplesso urlando il prezzo di una macchina da cucire Singer o di una impastatrice o hanno cambiato posizione mentre andava in onda il Tris, il Plinko o la ruota dei numeri faceva 100. Ma anche per tutti coloro che amano i Duran Duran, i fuseaux, Madonna quando ancora cantava "Like a vergin" sebbene della vergine già non avesse nulla o semplicemente il trionfo del capitalismo. O per chi, essendo precoce, ha avuto un fremito solo a sentire la storica voce di Raffaella Bragazzi presentare i concorrenti a inizio puntata. Bene, questo libro fa per voi, nostalgici degli anni '80 che non siete altro.
Di che parla? E' presto detto. Il protagonista Mattia rivede Domiziana, ragazza taciturna, rockettara e che non passava i compiti di inglese. Partita per l'America, subito dopo l'esame di maturità torna sotto forma di un nick, prima con una e-mail, poi con la chat. Ha sorvolato l'oceano, pur di essere presente alla "rimpatriata" dei suoi compagni di classe. E' un attimo e ci si ritrova nell'atmosfera mitizzata degli anni ottanta e alle prese con domande ricorrenti, tipo “qual è stata la sigla dei cartoni animati più bella?”. Domande che si sentono nella vita di tutti i giorni, almeno se si è parte di un gruppo di trentenni scalcinato e nostalgico. Niente da fare. Dagli anni ottanta se ne esce vivi... ma portandosi un gran bagaglio alle spalle.
Se invece siete ancora vergini avete solo l'imbarazzo della scelta: Gerry Scotti, Carlo Conti o per chi rientra dopo, "I Bellissimi" di Rete4. "Porta a Porta" la escluderei. Potreste confondere i campanelli e andare a rispondere ...
Di che parla? E' presto detto. Il protagonista Mattia rivede Domiziana, ragazza taciturna, rockettara e che non passava i compiti di inglese. Partita per l'America, subito dopo l'esame di maturità torna sotto forma di un nick, prima con una e-mail, poi con la chat. Ha sorvolato l'oceano, pur di essere presente alla "rimpatriata" dei suoi compagni di classe. E' un attimo e ci si ritrova nell'atmosfera mitizzata degli anni ottanta e alle prese con domande ricorrenti, tipo “qual è stata la sigla dei cartoni animati più bella?”. Domande che si sentono nella vita di tutti i giorni, almeno se si è parte di un gruppo di trentenni scalcinato e nostalgico. Niente da fare. Dagli anni ottanta se ne esce vivi... ma portandosi un gran bagaglio alle spalle.
Se invece siete ancora vergini avete solo l'imbarazzo della scelta: Gerry Scotti, Carlo Conti o per chi rientra dopo, "I Bellissimi" di Rete4. "Porta a Porta" la escluderei. Potreste confondere i campanelli e andare a rispondere ...
Una lettura per l'estate da un'idea malsana dell'amico Gianmatteo Pellizzari, in arte Trentamarlboro noto abitante della blogosfera malavitosa udinese.
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dai sparane una più grossa