Dopo avermi regalato Downton Abbey, Mr Selfridge, The Fall e le inestimabili serie dedicate agli investigatori più celebri della letteratura gialla, non potrebbe essere diversamente.
Happy Valley non abbassa di certo la media del mio interesse.

Tutt'altro che riabilitato dall'esperienza detentiva, il bellimbusto si fa facilmente coinvolgere nel rapimento di una Ann Gallagher, giovane rampolla del miliardario locale.
Il fatto è che Tommy, ben presto, da braccio esecutore diventa mente e capo del sequestro perpetrato ai danni della giovane e l'unica persone che avrebbe sufficienti mezzi e motivazioni per fermarlo è un particolare agente di polizia.


Vi consiglio di non perdervi questo giro fuori porta. La musica spazia in modo assai intelligente da Kate Bush (vedasi scena del rapimento) all'incredibile colonna sonora di Ben Foster che dà una carica quasi onirica ad alcuni passaggi.
L'itinerario scenografico è fotografia di uno splendido angolino d'Inghilterra, microcosmo di verdi brughiere, suggestive case in pietra, sofisticati pub dal camino acceso, sgabuzzini fatiscenti che sanno di dolore e morte e nebbia. Una panoramica tanto paradisiaca in natura quanto umanamente feroce ma adagiata sul palmo di una mano sempre rassicurante: quella della dea Giustizia.
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dai sparane una più grossa