Io l'ho sempre sospettato. E l'ho sempre detto sin dai primi articoli su questo mio blog: che Poirot ha un orientamento sessuale dubbio.
Eccallà!
O questa è sua sorella?
Ciò premesso, chapeau all'immane David Suchet per aver aderito alla campagna inglese per la lotta contro i tumori, lanciata da MacMillan.
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Tutto questo purtroppo solo in Uk.
Ma lascialo stare, il povero Poirot: sai che sull'argomento della sua "gayezza" non siamo d'accordo. Io continuo a pensare semplicemente che Poirot non disdegnasse le donne ma che (come già Sherlock Holmes) avesse di meglio da fare che dedicarsi al sesso. Ciascuno identifica le proprie priorità...
RispondiEliminaIn quanto all'adesione di David Suchet alla campagna benefica, non posso che elogiarlo.
Ma il vestito da donna a mio parere gli è rimasto dalla sua partecipazione alla versione teatrale di "The importance of being Earnest", dove ricopriva il ruolo di Lady Bracknell.
Quanto avrei voluto essere a Londra per vederlo! Secondo me poteva essere perfetto per quel personaggio giunonico e prepotentemente indimenticabile. Io AMO Lady Bracknell!
Se Poirot fosse gayo per me sarebbe un valore aggiunto perché capirei quella tenerezza e quella sensibilità (specie verso il genere femminile) che lo contraddistinguono e che molto spesso nei maschi eterosessuali deficitano in maniera spaventosa, purtroppo. Poi, il fatto che venga spesso scambiato per un parrucchiere (nemmeno un barbiere, pensiamoci) mi fa venire il sospetto che Agatha ci giochicchiasse un po' con questa illazione sessuale.
RispondiEliminaOh sì darei anche io non so che cosa, primo per essere a Londra, secondo per vedere Suchet in qualunque ruolo, anche come artista di strada a Piccadilly!
Sì, la tenerezza e la sensibilità Poirot le possiede, ma a me è sempre sembrato un sentimento "paterno", diretto nella maggior parte dei casi a dolci fanciulle sommerse dai guai.
RispondiEliminaChe sulla cosa A.C. poi ci giocasse, non lo escludo affatto.
E questo mi ha sempre sorpreso molto. La Christie era davvero molto aperta sull'argomento, nonostante il periodo storico. In più di qualche libro ci sono personaggi maschili (e anche qualche esemplare femminile) che sono caratterizzati da una sessualità ambigua. Prendi l'assistente fotografo in "Assassino allo Specchio", definito dagli ispettori un tipo decisamente effeminato o Mr Pye ne "Il Terrore viene per Posta" che addirittura viene sospettato di essere l'autore delle lettere anonime perché queste avrebbero un tratto tipicamente femmineo come il soggetto in questione e, infine, le due ragazze che convivono insieme in "Carte in Tavola", delle quali l'una sembra gelosa e possessiva dell'altra. Uno sguardo davvero realistico, oltre le convenzioni d'epoca.
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