(Giuro che non c'è nulla di sconveniente nel titolo...)
Carolyn Smith, scozzese, classe 1963 è il fenomeno mediatico che riempie il vuoto lasciato nel palinsesto e nello slang anglo-italiano da Heather Parisi: uniche donne ad aver vissuto in Italia più di me e a continuare a parlare come Oliver Hardy.
C'è da dire che la Carolyn che vediamo noi oggi è solo il prodotto di una vita fatta di tanti lavori che col ballo c'entrano come Carla Fracci con la disco dance: da impiegata in una pasticceria ad assicuratrice a titolare di una sartoria. E, nel mentre, la danza un chiodo fisso. Impara il tip tap a 3 anni. "A casa mia ci si alzava con la musica", dice.
Trasferimento nella penisola. Un divorzio già alle spalle. La carriera di insegnante. La chiamata di Milly alla quale riattaccò il telefono in faccia credendo fosse una bufala. La richiamata di Milly che invece di mandarla a quel paese la fa sedere da regina dietro al bancone dal quale ogni settimana lei, che pare essere l'unica donna in una giuria di tutti maschi (ma ce ne sono ben altre) stoica di fronte al parrucchino di Sandro Mayer, chissà perché, esiliato in un tavolino da briscola, dispensa le sue pagelle animando un programma che di "passi doble" ne ha già fatti tanti.
Dopo secoli a vederla giudicare come nel provino finale di Flashdance casi più o meno irrecuperabili di ballerini buttati in pista dalla Carlucci, la domanda ti viene: "Ma Carolyn Smith, così sinuosa, così rigorosa così piccolina ma lei... come se la cavava a suo tempo?".
Be' guardate questa samba del 1982 e tirate in ballo le vostre conclusioni!
Pronti con le palette???
Pronti con le palette???
Nessun commento:
Posta un commento
dai sparane una più grossa