Arriva Novela: il canale che resuscita le soap al top

Dal 1° settembre 2014 Mediaset lancerà sul digitale terrestre la sua ultima creazione: Novela. 

Un vero e proprio saponificio seriale 24 ore su 24. E' ancora mistero sul quando, su quale sarà la frequenza e su quali saranno le soap che conterrà questo serbatoio della lavatrice che andrà a raccogliere le produzioni tv più longeve che esistano per definizione mescolandole come in una centrifuga.

Alcuni titoli sono quasi sicuri e trattasi di made in Mediaset (Vivere, Centovetrine) ma lo stesso nome "Novela" lascerebbe intendere che nel palinsesto saranno le trasmissioni sudamericane a farla da padrone.
Difficile se non impossibile pensare che verranno ripristinate soap interrotte o finite di proprietà della Rai tipo Capitol, Santa Barbara, Quando Si Ama per le quali molti di noi provano ancora una nostalgia boia.  

Dipendenze catodiche. 
Chi non ne ha sofferto tra un pasto e l'altro, un ferro da stiro e una lavatrice, lo studio e il cazzeggio? Per me la pausa voleva dire soap.

A chi mi chiedesse: "che cosa avresti voluto fare in alternativa nella tua vita?" risponderei "l'autore di soap".
Non certo un mestiere convenzionale ma, come diceva Stephen Karpf, mitico autore di Capitol insieme a Joh Conboy "scrivere e scrivere di soap è la forma espressiva più complessa, emozionante ed elaborata che ci possa essere".

Anni addietro le si guardava con quella inutile convinzione del "tanto smetto quando voglio" alla quale nemmeno tu credevi. 
Dato che i palinsesti le sparavano a mo' di grani del rosario, accorpate l'una dopo l'altra nel post prandiale ed avevo tre donne in casa, ne ho seguite di diverse.
Capitol fu il primo amore. Seguì Quando Si Ama. Seppi che Agnes Nixon ne scriveva un'altra, La Valle dei Pini. Ma lo seppi dopo che, catturato dal fascino di Erica Kane, Greg Nelson, Tad Martin e quell'infido di Ray Gardner che piazzava bombe in serie per Pine Valley ne avevo già seguito una bella fetta. Sapere quindi che la Nixon tirava le fila di entrambe le soap fu per me soltanto una conferma della sua genialità creativa.

Poi nel 1990 Beautiful fece il suo exploit. Nel 1994 Febbre D'Amore (come l'altra scritta dai coniugi Bell) mieteva consensi grazie anche al triangolo Scott Grainger-Lauren Fenmore-Sheila Carter. E il dottor Scott Grainger era senza dubbio un bel vedere. 
Sentieri la imboccai per un breve periodo grazie ad un amico nel 1987. Di viaggi a Santa Barbara ne feci sin dal suo inizio e decisi di permanervi specialmente nel tripudio del 1993 quando in Italia sfondò il muro dello share come mai prima, dopo una programmazione ballerina.

Ma sarebbe possibile fare una classifica delle soap più ben fatte, tra quelle americane? Ci provarono tempo fa quelli di blogapuntate.it e devo dire che la descrizione affibbiata a ciascuno show è assolutamente ineccepibile.

10. Una vita da vivere: in Italia non va più in onda da diversi anni ma quando veniva trasmessa, aveva il pregio di saper intrattenere con grande semplicità ma anche con la voglia di proporre tematiche spesso scottanti in un periodo in cui non era così scontato farlo. Oggi la soap, negli Stati Uniti, ha preso una piega decisamente diversa ma pur sempre accattivante.

9. La Valle dei Pini: un’altra bella saga familiare con tanti intrighi e l’inossidabile Susan Lucci nei panni di Erika Kane. Peccato che in Italia sia stata cancellata perché ancora oggi propone storie sempre moderne con attori che peraltro hanno militato anche in soap che noi conosciamo molto bene.

8. Sentieri: non ha di certo bisogno di presentazioni proprio come Febbre D’Amore, anche perché ha fatto scuola a soap che sono arrivate dopo ed ancora oggi mantiene uno zoccolo duro di fedelissimi sentieromani, pronti a tutti pur di sostenerla. Non a caso è una delle poche ad essersi salvata dal ‘giro di vite’ posto in essere negli anni 90. Ed ancora oggi sa stupire dopo più di mezzo secolo di vita.

7. Quando si ama: altro grande cult degli anni ‘90 che noi siamo riusciti a vedere fino alla fine. Indimenticabili le vicende della famiglia Alden, sempre così torbide, sensuali e imprevedibili. Peccato che sia stata cancellata.

6. Beautiful: in questa soap viene premiato il senso dell’assurdo e la capacità degli autori di ripetersi in continuazione senza fallire. Pochi sono i minuti a disposizione e pochi i personaggi ma Beautiful è una delle soap più amate al mondo. E per l’appunto non si discute, si ama e basta con i suoi pregi e difetti.

5. Così gira il mondo: anche questa soap è andata in onda fino ai primi anni ‘90 ma merita perché è sempre innovativa, creando story-line dal forte impatto, trasgressive. Agli autori di questa soap piace osare, peccato solo che il pubblico italiano non possa beneficiare di tanta creatività.

4. Santa Barbara: tanto eccessiva da risultare divertente, forse un po’ kitsch nello spirito e nelle storie raccontate ma sempre allegra, colorata e quindi capace di far evadere il pubblico in maniera autentica. Merita sicuramente di essere recuperata e di essere valutata perché ha proposto una vera saga familiare, come non se ne vedevano dai tempi di Dynasty.

3. Capitol: anche questa in pochi se la ricorderanno ma una soap ambientata a Washington e di stampo totalmente politico, in grado di coinvolgere i telespettatori con colpi di scena sempre più avvincenti, è da tenere in alta considerazione. Capitol merita un posto d’onore proprio perché ha creato un genere nel genere, insuperato e irripetibile.

2. General Hospital: in Italia è andata in onda fino al 1993 ma ha rappresentato di fatto il primo vero medical drama in grado di coinvolgere milioni di telespettatori, attraverso storie mai banali e personaggi da antologia. Molte delle trovate lanciate da queste soap, ancora oggi vengono riprese da quelle conosciute a livello internazionale. E negli Stati Uniti va ancora fortissimo!

 1. Febbre D’Amore: la soap delle soap, capace di rimanere al primo posto della classifica americana per interi decenni e di resistere ai maltrattamenti di Rete 4. Atmosfere eleganti, talvolta rarefatte, intrecci a tratti geniali e personaggi approfonditi come nel migliore dei telefilm ma soprattutto un continuo gioco di chiaroscuri non solo scenografici ma anche a livello di story-line, la rendono la migliore in assoluto. E per chi non ha mai avuto l’opportunità di seguirla, potrebbe diventare davvero una ‘droga’.

C'è chi offre di più? Sì. 23 anni di Beautiful in 6 minuti. Giusto per capire cosa ci aspetta da questo canale...